Storia del Consiglio
Prima consiliatura del CGIE (1991 – 1998)

Per individuare l’origine dell’Istituzione del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero occorre risalire al dibattito che ha seguito la I Conferenza Nazionale sull’Emigrazione allorché furono avanzate, a più riprese, proposte per l’istituzione di un organismo rappresentativo delle comunità italiane all’estero.

Il 16 settembre 1988, su proposta dell’allora Ministro degli Affari Esteri, Giulio Andreotti, il Consiglio dei Ministri, guidato dall’allora Presidente Ciriaco De Mita, approvò il disegno di legge istitutivo del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, che proseguì il suo iter parlamentare.

Nel dicembre dello stesso anno, il documento finale della II Conferenza Nazionale dell’Emigrazione, approvato all’unanimità da oltre duemila delegati provenienti da tutto il mondo, indirizzò al Governo la raccomandazione di istituire un organismo che assicurasse la partecipazione delle comunità italiane all’este­ro alle scelte della società italiana nel settore emigratorio.

Il Parlamento approvò il 6 novembre 1989 (Presidente del Consiglio dei Ministri, Giulio Andreotti, Ministro degli Affari Esteri, Gianni De Michelis) il provvedimento istitutivo del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, organismo con funzioni consultive e propositive in materia. Ma si dovette attendere un anno perché fosse presentato ed approvato il 29 novembre 1990 il suo Regolamento di attuazione con decreto n.434 del Presidente della Repubblica.

 

I Consiliatura 1991-1998
Presidente Sottosegretario agli Affari Esteri On. Piero Fassino;

L’insediamento avvenne, tuttavia, due anni dopo, il 12 dicembre del 1991 – Presidente il Sottosegretario di Stato, On. Piero Fassino.

Nel contesto della prima Assemblea Plenaria fu definito l’assetto operativo del Consiglio con l’elezione del Comitato di Presidenza e dei membri delle Commissioni di Lavoro tematiche:

  • I “SCUOLA CULTURA E FORMAZIONE;
  • II “INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE”;
  • III “SICUREZZA SEGRETARIATO SOCIALE”;
  • IV “DIRITTI CIVILI POLITICI E PARTECIPAZIONE”;
  • V “POLITICHE REGIONALI RIENTRI E COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO”;
  • VI “POLITICHE COMUNITARIE” e Geografiche (EUROPA, NORD AFRICA, AMERICA LATINA, PAESI ANGLOFONI EXTRAEUROPEI).

In quella sede furono eletti i due Vice Presidenti:

  • Lorenzo LOSI (presidente vicario, proveniente dalla comunità residente in Gran Bretagna)
  • Luigi SANDIROCCO (di nomina governativa)

Furono, inoltre, eletti due rappresentanti alla Commissione Nazionale per la Promozione e la Diffusione della Lingua Italiana.

Nel corso dell’Assemblea Plenaria del giugno 1992 venne approvato un documento programmatico definito in 10 punti:

  1. Attuazione in sede comunitaria delle disposizioni concernenti il dirit­to di voto amministrativo in loco, secondo le indicazioni del Trattato di Maastricht.
  2. Promozione delle opportune iniziative per l’esercizio del diritto di voto in loco anche negli altri Paesi di emigrazione italiana, doverosa premes­sa per un trattamento analogo per gli immigrati extracomunitari in Italia.
  3. Ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui migranti.
  4. Riforma della normativa sull’insegnamento dell’italiano, sull’assi­stenza scolastica, sulla diffusione della cultura italiana all’estero.
  5. Approvazione della normativa necessaria al coordinamento Stato­-Regione in materia di comunità italiana all’estero.
  6. Esercizio in loco del diritto di voto, attivo e passivo, nelle elezioni politiche, con rappresentanza diretta, senza obbligo di rientro in Italia.
  7. Misure legislative e amministrative volte a garantire un’informazione adeguata delle nostre comunità nei Paesi di residenza e dalle nostre comunità verso l’Italia. In questo ambito un ruolo importante spetta alla RAI.
  8. Approvazione di una legge che assicuri ai cittadini italiani all’estero parità di trattamento in materia di pensione sociale.
  9. Predisposizione ed approvazione di una normativa organica in materia previdenziale.
  10. Adozione di opportuni ed efficaci strumenti di valorizzazione delle comunità italiane nel quadro delle politiche di cooperazione economica.

Il primo mandato del Consiglio ebbe una durata superiore al quinquennio previsto per la consiliatura, tant’è che la relazione annuale e triennale – definita dalla legislazione – venne rinviata ad una relazione finale che attraversa un periodo ben più lungo: dal 1991 al 1998. Un periodo politico complesso, come fa presente la stessa relazione, che ha visto avvicendarsi quattro legislature, sette Ministri degli Esteri, cinque Sottosegretari con delega all’emigrazione, quattro Direttori Generali dell’Emigrazione e degli Affari Sociali del MAE e quattro responsabili dell’Ufficio del Ministero che assicura il Segretariato del C.G.I.E.

Nel corso del primo mandato, “pur nei limiti oggettivi del suo funzionamento che vanno dalla mancanza di un’autonomia finanziaria ed amministrativa concepita ancora in termini di volontariato, ad interpretazioni restrittive del suo mandato”, ha svolto un’opera capillare e paziente per raggiungere il pieno ricono­scimento della dignità istituzionale da parte dei suoi principali interlocutori: Governo, Parlamento, Regioni, enti pubblici e privati ed affermare come “l’emigrazione italiana non sia un fenomeno residuale ma un potenziale reale in ambito culturale ed economico a livello internazionale”.

In tale contesto, il CGIE ha affrontato le istanze del mondo dell’emigrazione organizzando seminari, giornate di studio e conferenze internazionali:

  • Una sessione straordinaria su «Esercizio in loco del diritto di voto per gli italiani all’estero», Aula Moro di Montecitorio, Roma, 21 ottobre 1992;
  • seminario sulla «Previdenza e assistenza sociale in America Latina», febbraio 1993, Venezuela;
  • seminario sull’«Informazione radiotelevisiva in America Latina» feb­braio 1993, Venezuela;
  • Convegno sull’ «Informazione per le Comunità Italiane nei Paesi Anglofoni Extraeuropei», New York, 15 maggio 1994;
  • Giornata di studio sulla «Sicurezza e la previdenza sociale», Roma, 24 novembre 1994;
  • Giornata di studio sulla «Formazione professionale», Roma, 25 novembre 1994;
  • «Convegno sull’informazione delle Comunità Italiane dell’America Latina», San Paolo del Brasile, 14-17 dicembre 1994;
  • seminario internazionale sulla «Previdenza e Sicurezza Sociale», Roma, 21-22 marzo 1995;
  • «Convegno sull’informazione degli Italiani» Berlino, 30 giugno 2 luglio 1995 (febbraio 1996);
  • «Seminario sulle donne Italiane all’estero» (Farnesina 1997).

Ampia la documentazione prodotta nel corso dei lavori dell’Assemblea Plenaria e delle Commissioni tematiche che ha spaziato dalle iniziative per la tenuta dello schedario dell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani all’Estero, costituito con legge n.480 nel 1988, all’approfondimento del dibattito sulla promozione e diffusione della lingua e cultura italiana e formazione professionale all’estero, al contributo economico delle comunità italiane all’estero, all’istituzione di una Conferenza Permanente Stato Regioni Province Autonome CGIE.

Seconda consiliatura (1998-2004)
II Consiliatura 1998-2004

L’insediamento del nuovo Consiglio degli Italiani all’Estero, riformato, avviene alla fine del 1998

Presidente Ministro degli Affari Esteri On. Lamberto DINI

  • Delega Sottosegretario agli Affari Esteri Patrizia Toia
  • Segretario Generale Franco Narducci
  • Vice Segretari Generali di Area
    Antonio Macri’
    – Latino-America
    Gianni Farina
    – Europa-Nord Africa
    Marco Fedi
    – Area anglofona
    Mirko Tremaglia
    – Nomina governativa

Numerose le questioni ed i temi dibattuti nella seconda consiliatura nel corso della quale emergono importanti appuntamenti per il futuro delle comunità all’estero.

L’avvio della nuova Consiliatura con l’Assemblea Plenaria avviene all’insegna del pressante dibattito sul voto all’estero, il cui iter caratterizza l’appuntamento con la prima Assemblea Plenaria del 24-27 febbraio 1999, contrassegnata dall’approvazione alla Camera della modifica Costituzionale all’art.48 con l’Istituzione della Circoscrizione Estero. Un percorso che porta anche alla modifica costituzionale degli articoli 56 e 57 della Costituzione concernenti il numero dei deputati (12) e senatori (6), che apre nuovi scenari sul fronte della rappresentanza diretta degli italiani all’estero nel contesto istituzionale della Repubblica italiana.

L’approvazione della legge di riforma dei Com.It.Es alla fine del 2003 (23/10/2003) ha permesso di dare a questi organismi di rappresentanza locale degli italiani all’estero una maggiore incisività sia nel rapporto con le autorità diplomatico-consolari che una maggiore visibilità ed autorevolezza nel contesto istituzionale locale.

Altro appuntamento di rilievo nell’ambito della Consiliatura le elezioni del Parlamento europeo, cui prendono parte anche i cittadini italiani residenti in Europa, cominciando a preparare la macchina organizzativa del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero dell’Interno agli appuntamenti referendari ed elettorali che interverranno nella terza Consiliatura.

La Prima Conferenza degli Italiani nel Mondo, svolta nel dicembre del 2000 a Roma, con una fase di preparazione complessa scandita dall’insediamento di un Segretariato Generale della Conferenza, seguito dai lavori delle quattro preconferenze continentali, tenute tra la fine dell’anno e l’inizio del 2000, realizza la consapevolezza, anche se limitata nella società civile italiana, della presenza di un’altra Italia all’estero. E, sebbene la continuità degli stereotipi dominanti sugli italiani con la valigia di cartone perduri, si apre da parte dei media un capitolo più attento a fronte della totale estraneità al tema dei decenni precedenti.

La Prima Conferenza porta con se’ finalmente un’innovazione: il recupero degli entusiasmi realizzati con il primo Seminario sulle donne italiane all’estero, promosso alla Farnesina con il contributo della Commissione per la Parità e le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Si concretizza una maggiore attenzione per l’apporto delle donne nel contesto migratorio, il riconoscimento del loro ruolo come soggetti di trasmissione di valori, conoscenze e tradizioni della madre-patria e dunque di vero e proprio collante fra l’Italia e le proprie comunità all’estero. A sancire il passaggio il documento finale della Conferenza che precede i lavori della Plenaria a Roma, che precisa le richieste, le esigenze, i valori e le speranze delle donne italiane e di origine italiana all’Estero. Si avanzano proposte di legge sull’istituzione di uno specifico Osservatorio. Un momento importante che finirà nel nulla di fatto.

E poi finalmente dopo anni di citazioni sull’importanza delle giovani generazioni di italiani o di origine italiana all’estero, anche i giovani hanno un evento loro dedicato in un’apposita Conferenza. Si tratta dei primi passi di un percorso difficile nel passaggio intergenerazionale che anche le collettività italiane all’estero devono accettare come un dato di fatto.

Sempre nell’ottica di una rappresentazione maggiormente realistica delle comunità italiane all’estero, si prende atto della presenza di numerosi ricercatori e scienziati che hanno dato un sostanziale apporto in termini di sviluppo e miglioramenti della qualità della vita nella società in cui vivono. Un impegno che, nel loro documento finale, auspicano di poter offrire anche al paese d’origine.

La II Consiliatura è contrassegnata, inoltre, dalla prima Conferenza Stato Regioni-Province Autonome-CGIE che pone al centro della responsabilità delle istituzioni la necessità di un collegamento su un ampio ventaglio di iniziative: dai diritti di cittadinanza, al voto all’estero, all’informazione, alle relazioni culturali ed economiche. In sintesi, che divengano incisive le politiche interregionali ed il raccordo con le istituzioni nazionali. Si arriverà, tuttavia, al 2005 perché l’appuntamento si rinnovi con l’impegno di farne una sede permanente di dialogo interistituzionale.

 

Terza consiliatura (2004-2015)
III Consiliatura 2004-2015

Presidente Ministro degli Affari Esteri On. Gianfranco FINI (fino al 2006), On. Massimo D’ALEMA (fino al 2008), On. Franco FRATTINI (fino al 2011), Giulio TERZI DI SANT’AGATA (fino al 2013), On. Emma BONINO (fino al febbraio 2014), Federica MOGHERINI (fino all’ottobre 2014), On Paolo GENTILONI

L’insediamento del nuovo Consiglio riformato avviene alla fine del 2005

  • Delega Sottosegretario agli Affari Esteri Alfredo Luigi Mantica (fino al 2011), Staffan De Mistura (fino ad aprile 2013), On. Bruno ARCHI (fino a dicembre 2013), Mario GIRO
  • Segretario Generale Franco Narducci (fino al 2006) Elio Carozza (2006-2015)
  • Vice Segretari Generali di Area
    Luigi Pallaro
    (fino al 2006) Francisco Nardelli (2006-2015) – America Latina
    Elio Carozza
    (fino al 2006) Lorenzo Losi (2006-2015) – Europa e Nord Africa
    Marco Fedi
    (fino al 2006) Giovanni Rapanà (2006-2008) Silvana Mangione (2008-2015) – Paesi Anglofoni extraeuropei
    Andrea Amaro
    ( fino al 2012) Roberto Volpini (2012-2015) – Nomina governativa

Molteplici gli interventi promossi e realizzati dal Consiglio negli ultimi dieci anni per tutelare le comunità italiane residenti all’estero, incoraggiando da un lato un’integrazione il più possibile radicata con i concittadini dei rispettivi Stati di residenza, dall’altro la salvaguardia del patrimonio culturale e linguistico della madrepatria.

IL CGIE ha cercato di rispondere non solo ai compiti assegnati dalla legge, ma anche alle mutate esigenze di volta in volta intervenute nelle comunità italiane residenti all’estero, anche a seguito della conquista della rappresentanza parlamentare.

Preoccupazione costante è stata quella di dare impulso alle comunità italiane all’estero quale elemento di un più ampio progetto di promozione internazionale dell’Italia stessa, dando finalmente attuazione alla comune convinzione che le comunità italiane all’estero rappresentino una risorsa imprescindibile, la cui valorizzazione sul piano culturale, sociale ed economico resta indispensabile al nostro Paese.

Esempio concreto constatato dal Consiglio la necessità di stanziare congrue risorse per la diffusione della lingua e della cultura italiana in tutti quei Paesi che sono mercati fondamentali per l’Italia e quindi garantiscono un notevole ritorno sull’investimento. Il Consiglio ha sempre sostenuto che ampliare la rete di italofoni e italofili, che parlano l’italiano e amano i frutti della creatività del Bel Paese, possa trasformarsi nell’allargamento della platea di compratori di beni e servizi italiani, turisti illuminati, fautori di insediamenti produttivi in Italia, ispiratori di scambi di studio ad ogni livello.

Si è inserita pienamente in questa cornice la prima Conferenza dei giovani italiani nel mondo.

Nel dicembre 2008, nell’arco di cinque giorni, circa cinquecento giovani italiani, pur nell’eterogeneità delle rispettive coordinate geografiche e politiche di provenienza, fecero emergere con chiarezza i cambiamenti intervenuti nelle varie collettività, sottolineando gli aspetti comuni, le specificità da preservare e le potenzialità da promuovere in ciascun contesto.

Si colloca altresì perfettamente in questo quadro il lavoro svolto nel 2008 a favore della tutela delle comunità europee residenti in uno Stato membro diverso da quello di origine. Da migranti a cittadini europei. Un percorso che rivendica l’uguaglianza dei diritti di trenta milioni di individui.

Quanto vagliato e proposto in quella sede di discussione acquista oggi un’attualità forse ancora maggiore rispetto al passato, considerati gli ostacoli dovuti da un lato al processo di unificazione politica europea e dall’altro alla sempre maggiore mobilità dei cittadini all’interno dell’Unione.

Un cittadino appartenente all’Unione Europea che risieda in uno Stato membro diverso da quello di origine non può più essere considerato un semplice emigrante.

Senza dubbio la crisi finanziaria, morale e istituzionale dell’Italia si è tradotta anche nel disfacimento sostanziale delle politiche in favore delle comunità che vivono fuori dai confini nazionali e nel ridimensionamento dei servizi consolari. Sono stati spesso rimessi in discussione perfino i diritti conquistati.

Come non ricordare inoltre le numerose iniziative organizzate dal CGIE nel mondo in occasione della ricorrenza dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia, conclusesi con l’Assemblea Plenaria del Consiglio a Torino nel maggio del 2011. Queste iniziative hanno rappresentato l’espressione più alta di celebrazione della comune appartenenza all’Italia da parte di tutti i cittadini italiani, indipendentemente dal Paese in cui vivono, in Patria o fuori dai confini nazionali.

Nel 2012 il Consiglio, unitamente ad altri attori quali MAECI, MIUR e Regioni, ha dato vita ad un fantastico Seminario che ha fotografato lo stato dell’arte della diffusione della lingua e cultura italiana all’estero, suggerendo alcune linee di riorganizzazione e di riforma per elaborare una strategia comune per il futuro. Le conclusioni di questo Seminario hanno dato vita agli Stati Generali della Lingua e Cultura italiana promossi dal MAECI nell’ottobre del 2014 a Firenze. In quella occasione il CGIE ha presentato una bozza di disegno di legge di riforma, consegnato successivamente al Governo e ai due rami del Parlamento, del sistema di promozione della lingua e cultura italiane all’estero, con l’intento di offrire più precisi punti di riferimento per l’aggiornamento di una normativa vecchia per i corsi di lingua di 43 anni e per gli Istituti di cultura di un quarto di secolo.

Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero è stato protagonista, negli ultimi anni, di un rinnovato e costruttivo dialogo non solo con le Istituzioni, attraverso importanti incontri con le più alte cariche dello Stato, con i Parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero, con le delegazioni del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati ma anche con le Regioni, grazie alla fattiva collaborazione con le Consulte Regionali dell’Emigrazione, con le rappresentanze diplomatico-consolari e con le organizzazioni accademiche e sociali.

IV Consiliatura 2016

A seguito della legge 23 giugno 2014 n. 89 del DL/2014 che, nel quadro delle riforme adottate per il contenimento della spesa pubblica, si è avuta una rimodulazione del CGIE nel numero dei suoi componenti, passati da 94 ad un totale di 63, nella composizione del Comitato di Presidenza, passato da 16 a 9 membri e nella convocazione in via ordinaria di una sola assemblea plenaria annua.

Con le Assemblee nazionali dei Comites, il 26 e 27 settembre 2015, l’organismo è stato completamente rinnovato e il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 7 gennaio 2016 ha completato il Plenum della nuova Consiliatura.

Il Consiglio si compone di 63 Consiglieri, di cui 43 eletti direttamente all’estero e 20 di nomina governativa. Il CGIE si articola in: Assemblea Plenaria, Comitato di Presidenza (composto dal Segretario Generale, da quattro Vice Segretari Generali e da quattro rappresentanti delle diverse aree), 3 Commissioni Continentali, la Commissione di nomina governativa, 7 Commissioni Tematiche e i Gruppi di Lavoro.

Il Segretario Generale è Michele Schiavone.

L’attuale capo della Segreteria Esecutiva è il Consigliere Marco Nobili.

Il CGIE intende proseguire rinnovando il proprio ruolo di rappresentante delle comunità italiane all’estero intrapreso negli ultimi anni nelle materie di specifico interesse, rafforzando il suo impegno sinergico con gli altri organismi di rappresentanza, uniti nella consapevolezza che gli italiani all’estero costituiscano un valore aggiunto per il sistema Paese Italia e una risorsa preziosa che sostiene la crescita costante del ruolo, ma anche dell’identità e dell’immagine dell’Italia.

Roma 8 gennaio 2016